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Agenzie immobiliari: multe per i cartelli Vendesi

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In alcune città, come Milano, le autorità locali hanno multato agenzie immobiliari per aver affisso cartelli su cancelli o recinzioni in prossimità di incroci, con sanzioni che variano da 600 fino a 3.000 euro.

Negli ultimi anni, i regolamenti sui cartelli immobiliari sono diventati più rigidi. La violazione più comune riguarda l’articolo 23 del Codice della Strada, che vieta qualsiasi forma di pubblicità in grado di distrarre i conducenti o confondersi con la segnaletica

Ma la normativa non è uniforme. Ogni Comune ha regole diverse: a Bologna, ad esempio, i cartelli inferiori a un quarto di metro quadro possono essere esposti senza autorizzazione, purché siano collocati direttamente sull’immobile in vendita. Al contrario, in altre città è necessario richiedere un permesso all’ente proprietario della strada. Questa mancanza di uniformità crea incertezza tra cittadini e operatori del settore immobiliare.

Un’altra questione riguarda l’imposta sulla pubblicità. Il Decreto Legislativo n. 507 del 1993 stabilisce che i cartelli fino a 25×25 cm (formato A4) siano esenti dal tributo, ma solo se affissi direttamente sull’edificio in vendita. Se il cartello è più grande o riporta il nome dell’agenzia, diventa pubblicità commerciale e richiede il pagamento dell’imposta comunale.

Obbligo della classe energetica e controlli sempre più severi

Dal 2012, un ulteriore vincolo si è aggiunto alla normativa: tutti gli annunci immobiliari, compresi i cartelli affissi sugli edifici, devono riportare la classe energetica dell’immobile e l’Indice di Prestazione Energetica (IPE). Questo requisito, introdotto per aumentare la trasparenza nel mercato immobiliare, è però spesso ignorato o eluso. Molti cartelli riportano la generica dicitura “Classe G”, la più bassa, per evitare verifiche più approfondite.

Le sanzioni per la mancata indicazione della classe energetica sono ancora poco applicate, ma le associazioni di categoria segnalano un aumento dei controlli, soprattutto nelle province. A Milano, gli uffici comunali hanno persino contestato la presenza di cartelli sulle facciate degli edifici, considerandoli un “imbrattamento del suolo pubblico”, aggiungendo ulteriori difficoltà per le agenzie immobiliari.

Il rischio di multe e l’incertezza normativa

L’assenza di una regolamentazione nazionale chiara sta creando problemi sia per i privati che per gli operatori del settore. In alcune città, un semplice cartello “Vendesi” può essere considerato perfettamente legale, mentre in altre viene multato. Le associazioni di categoria, come Fimaa Milano, stanno cercando di ottenere linee guida unificate per evitare interpretazioni soggettive da parte delle autorità locali.

Per chi vuole vendere casa, il consiglio è di informarsi preventivamente presso il proprio Comune prima di affiggere un cartello. In alternativa, meglio puntare su annunci online e altri strumenti digitali, evitando il rischio di sanzioni salate.

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