Incentivi per le caldaie a gas: il dibattito in Parlamento
Gli incentivi alle caldaie a gas sono uno dei temi centrali del confronto parlamentare sulla manovra 2025. Dopo il via libera preliminare del Consiglio dei Ministri, il disegno di legge di bilancio è approdato in Commissione Bilancio, dove si discutono oltre 4.500 emendamenti proposti da maggioranza e opposizione. Tra le questioni più controverse, spicca la richiesta di eliminare i benefici fiscali per le caldaie alimentate esclusivamente da combustibili fossili.
Questa proposta mira a recepire le direttive europee, in particolare la Case Green, che invita i Paesi membri a interrompere entro il 2025 i sussidi a tecnologie poco efficienti sul piano energetico. Tuttavia, l’argomento ha scatenato un acceso dibattito, poiché coinvolge interessi economici significativi e un settore ancora molto radicato in Italia. Il mercato nazionale delle caldaie tradizionali, infatti, rimane una parte importante della filiera produttiva e della domanda domestica.
Critiche ambientaliste e nodi economici
Greenpeace, WWF e Legambiente hanno espresso forti critiche attraverso una lettera inviata ai Ministri dell’Economia, dell’Ambiente e degli Affari Europei. Le associazioni ambientaliste sottolineano come gli attuali incentivi – principalmente l’Ecobonus e il Bonus Casa – continuino a sostenere la diffusione di caldaie a gas, nonostante il loro impatto negativo sull’ambiente.
Nel solo 2022 questi strumenti hanno erogato oltre 4 miliardi di euro a favore di tecnologie alimentate da combustibili fossili, un dato che le Ong considerano incompatibile con gli obiettivi della transizione ecologica. Il mancato adeguamento alle normative europee potrebbe esporre l’Italia a una procedura di infrazione, un rischio che il Governo non può permettersi di ignorare.
Di fronte a questa situazione, l’Esecutivo deve trovare un equilibrio tra diverse esigenze: da una parte, rispettare gli impegni internazionali e favorire soluzioni più sostenibili, come le pompe di calore e gli impianti basati su energie rinnovabili; dall’altra, evitare di gravare eccessivamente su famiglie e imprese, che potrebbero trovarsi a sostenere costi più alti per adeguare i propri sistemi di riscaldamento.
Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato di voler privilegiare soluzioni innovative e meno impattanti, ma il percorso appare complesso. La Manovra 2025 rappresenta, infatti, una sfida cruciale per la politica italiana, chiamata a conciliare la transizione ecologica con la tutela del potere d’acquisto dei cittadini e il rispetto delle regole comunitarie.