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Bonus caldaie a gas: cosa cambia dal 2025

In questo articolo

Da  gennaio 2025 l’Italia dirà addio al bonus fiscale del 50% per le caldaie alimentate a gas. La misura, prevista nella nuova legge di Bilancio 2025, attende solo il via libera definitivo del Senato, un passo che consentirà al Paese di allinearsi alla direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici (Epbd).

Un risparmio per lo Stato, ma quali alternative per i cittadini?

Le caldaie a condensazione, incentivate fino a oggi, avevano mobilitato nel 2022 oltre 2 miliardi di euro in investimenti. Con gli incentivi che coprivano metà della spesa, la loro abolizione rappresenta per lo Stato un risparmio stimato in oltre un miliardo di euro. Dal 1° gennaio 2025, gli incentivi saranno riservati esclusivamente ai sistemi di riscaldamento non alimentati a combustibili fossili, come le pompe di calore elettriche. Questi dispositivi, considerati più efficienti e meno inquinanti, si propongono come alternativa alle tradizionali caldaie a gas, che comunque continueranno a essere disponibili sul mercato, ma senza agevolazioni.

La direttiva europea “case green”, che inizialmente prevedeva lo stop alla produzione e vendita di caldaie a combustibili fossili entro il 2035, ha posticipato il termine al 2040. Tuttavia, questa restrizione interesserà solo i nuovi sistemi di riscaldamento per edifici di nuova costruzione o in ristrutturazione, senza toccare chi già possiede una caldaia a gas.

Pompe di calore: una scelta ancora non competitiva?

Nonostante la spinta verso le pompe di calore, un’analisi di Bip Consulting per diverse associazioni di settore (tra cui Assogasliquidi e Utilitalia) evidenzia come queste soluzioni siano meno competitive rispetto alle moderne caldaie a condensazione. Le criticità maggiori riguardano i costi d’installazione e operativi, influenzati dall’elevato prezzo dell’energia elettrica in Italia.

Altri bonus edilizi e incentivi nel 2025

La legge di Bilancio non si limita al bonus caldaie, ma introduce novità anche per altri incentivi edilizi. L’Ecobonus, ad esempio, sarà confermato al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili. Nel biennio successivo, la percentuale scenderà al 36% per la prima casa e al 30% per le altre. Anche il bonus ristrutturazioni subirà modifiche: il 50% delle spese sarà coperto per la prima casa, con un tetto massimo di 96mila euro, mentre per gli altri edifici si scenderà al 36%, con un limite di 48mila euro.

Il Superbonus, invece, si ridurrà al 65% e sarà accessibile solo per lavori già approvati entro il 15 ottobre 2024. Infine, continuano gli incentivi per elettrodomestici e mobili: fino a 100 euro (200 per i redditi bassi) di sconto con la rottamazione di vecchi elettrodomestici e un bonus mobili del 50% su una spesa massima di 5mila euro.

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