Gli interventi per l’efficientamento energetico offrono nuove opportunità nel 2025: ecco come sostituire la caldaia beneficiando di bonus e contributi.
Nonostante non esista un incentivo dedicato esclusivamente alle caldaie, il 2025 riserva diverse possibilità per chi desidera migliorare l’efficienza del proprio impianto di riscaldamento. Attraverso strumenti come l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni, il superbonus e il conto termico, i cittadini potranno accedere a detrazioni e contributi interessanti per ridurre i costi di installazione di sistemi più sostenibili.
Queste misure prevedono agevolazioni per impianti ad alta efficienza, in linea con le direttive europee che escludono le caldaie alimentate a combustibili fossili.
Ecobonus e bonus ristrutturazioni: risparmio garantito
Chi intende sostituire la propria caldaia con una più efficiente può usufruire delle detrazioni fiscali previste dall’ecobonus e dal bonus ristrutturazioni. Entrambe le agevolazioni permettono di recuperare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto, l’installazione e gli interventi correlati, come l’adeguamento edilizio e la certificazione energetica.
Nel caso dell’ecobonus, la detrazione IRPEF o IRES è suddivisa in 10 rate annuali di pari importo e riguarda esclusivamente unità immobiliari esistenti, regolarmente censite o in fase di accatastamento. Gli impianti incentivati devono essere di classe energetica elevata, come caldaie a biomassa, sistemi ibridi o generatori d’aria calda a condensazione.
Il bonus ristrutturazioni consente invece di detrarre fino al 50% delle spese, con un limite massimo di 96.000 euro per immobile. Anche in questo caso, l’agevolazione è suddivisa in 10 anni e richiede che la caldaia sia almeno di classe A. L’incentivo è accessibile a proprietari, condomini, inquilini e comodatari, a condizione che l’intervento migliori l’efficienza energetica dell’immobile.
Superbonus e conto termico: incentivi per le caldaie ibride
Nel 2025, il superbonus prevede una detrazione del 65% per le caldaie ibride, dotate di pompa di calore integrata con un sistema a condensazione. Tuttavia, per accedere all’agevolazione, è necessario che l’intervento sia parte di lavori trainati, come l’isolamento termico o la riqualificazione energetica dell’edificio.
Tra i requisiti richiesti figurano l’avvio dei lavori entro il 15 ottobre 2024, interventi su condomini o edifici con un massimo di quattro unità immobiliari, e opere che coinvolgano le parti comuni.
Un’ulteriore possibilità è rappresentata dal conto termico, che prevede contributi diretti fino al 65% per sistemi a basso impatto ambientale. Questo incentivo, rivolto a privati, imprese e pubbliche amministrazioni, varia in base all’intervento:
– 40% per la sostituzione di caldaie a condensazione di alta efficienza;
– fino al 65% per caldaie ibride, pompe di calore o impianti a biomassa.
Un aspetto distintivo del conto termico è il rimborso diretto in denaro, che avviene in un’unica soluzione per spese inferiori a 5.000 euro o in forma rateizzata per importi maggiori.
Con queste opportunità, il 2025 si conferma un anno cruciale per chi desidera investire in soluzioni di riscaldamento più efficienti e sostenibili.
