La classificazione energetica degli edifici, strumento chiave per valutare le prestazioni e la sostenibilità di un immobile, misura l’efficienza su una scala dalla lettera G (la meno performante) alla A (l’eccellenza). L’Europa, con la recente direttiva case green, punta con decisione alla transizione energetica del parco immobiliare, fissando obiettivi ambiziosi per la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2.
L’analisi del rapporto ENEA-CTI 2024
Arrivano segnali positivi dal fronte italiano. L’ultimo Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, curato da ENEA e CTI, evidenzia per la prima volta come la percentuale di edifici nelle classi energetiche più basse (sotto il 50%) sia scesa sotto la soglia critica. Un dato incoraggiante, trainato anche dagli incentivi fiscali come il Superbonus 110%, che hanno spinto molti proprietari a investire nella riqualificazione energetica. Si registra inoltre un aumento delle certificazioni per gli edifici di nuova costruzione, frutto di normative più stringenti e di una crescente sensibilità ambientale. L’integrazione di fonti rinnovabili, come il solare fotovoltaico, diventa sempre più frequente, mentre le ristrutturazioni si concentrano sull’isolamento termico e sull’ammodernamento degli impianti di riscaldamento. Un cambio di paradigma nel modo di costruire e ristrutturare, che necessita però di una diffusione più omogenea su tutto il territorio nazionale.
Il patrimonio edilizio esistente
Nonostante i progressi, il panorama italiano presenta ancora ampie zone d’ombra. Una fetta consistente del patrimonio edilizio è infatti rappresentata da abitazioni in classe G, soprattutto quelle costruite prima degli anni ’80 e ’90. Questi edifici, spesso carenti di isolamento e dotati di impianti obsoleti, sono veri “energivori”, con consumi annui superiori ai 200 kWh/m². La classe G, la più penalizzante in termini di costi e impatto ambientale, rappresenta una sfida cruciale per la transizione energetica del Paese.
Soluzioni e benefici
Ma come è possibile migliorare la classe energetica della propria abitazione e avvicinarsi all’obiettivo “casa green”? Le soluzioni sono molteplici e non necessariamente invasive. Un buon isolamento termico di pareti, tetto e pavimenti è il primo passo fondamentale per ridurre le dispersioni di calore. Sostituire i vecchi infissi con modelli a doppio vetro, installare sistemi di riscaldamento e raffrescamento a basso consumo come pompe di calore, e integrare pannelli solari per l’energia rinnovabile sono interventi efficaci e accessibili. I vantaggi sono evidenti: bollette energetiche più leggere, maggiore comfort abitativo, aumento del valore dell’immobile e, non ultimo, un contributo concreto alla salvaguardia dell’ambiente. Per orientarsi in questo percorso, esistono piattaforme informative gestite da ENEA e software di calcolo per valutare le prestazioni energetiche e individuare le soluzioni più adatte al proprio caso. Inoltre, gli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica, seppur in evoluzione, rappresentano un’opportunità da cogliere per rendere più sostenibile la propria casa e il proprio futuro.
