Investire oggi in riqualificazione energetica è una scelta che garantisce vantaggi economici e ambientali.
Con l’entrata in vigore di normative europee più stringenti, i proprietari di immobili devono affrontare crescenti responsabilità per garantire l’efficienza energetica delle loro proprietà. Le nuove regole puntano a una maggiore sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050.
Obiettivi ambiziosi per il futuro dell’edilizia europea
La direttiva Case Green, parte integrante delle iniziative europee per la transizione ecologica, mira a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra nel settore edilizio, responsabile di una quota significativa delle emissioni complessive. Il focus è sugli edifici meno efficienti, classificati nella categoria energetica G, che rappresentano il 15% degli immobili in ogni Stato membro. Solo in Italia, si tratta di circa 1,8 milioni di edifici.
I regolamenti europei fissano traguardi precisi: entro il 2030, gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, con ulteriori miglioramenti previsti per il 2050. Questo approccio graduale punta a incentivare gli interventi di riqualificazione senza imporre divieti immediati di vendita o affitto per gli immobili meno performanti.
La nuova direttiva, parte del pacchetto “Fit for 55”, rappresenta l’ultima tappa di un percorso iniziato con EPBD I (2002), che ha introdotto i certificati energetici, e proseguito con aggiornamenti normativi sempre più stringenti. Con EPBD IV (2024), pubblicata a maggio, gli Stati membri dovranno adeguare le proprie leggi nazionali entro due anni, prevedendo sanzioni efficaci per chi non rispetta le nuove regole.
Italia: tra obblighi normativi e incentivi economici
In Italia, le normative in materia di efficienza energetica hanno già introdotto obblighi significativi. I proprietari di immobili devono fornire un Attestato di Prestazione Energetica (APE) aggiornato prima di affittare, pena sanzioni o difficoltà nel trovare inquilini. Nel 2022, il 65% delle case in vendita apparteneva alle classi energetiche F o G, con una differenza di prezzo media del 40% rispetto agli immobili più efficienti.
La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente con l’introduzione di nuove penalità. Tuttavia, per molti proprietari, la vera “sanzione” potrebbe essere una perdita di competitività sul mercato, dove la sostenibilità è sempre più apprezzata. Al contempo, il governo offre strumenti per agevolare gli interventi di riqualificazione, come l’Ecobonus e il Superbonus 110%.
Investire nell’efficienza energetica, oltre a garantire la conformità normativa, è vantaggioso dal punto di vista economico. Gli immobili in classe A o B risultano più attrattivi e consentono di ottenere canoni di locazione più alti. Inoltre, grazie agli Accordi territoriali, è possibile accedere a benefici fiscali, come una tassazione agevolata e riduzioni sull’IMU.
Interventi chiave per migliorare la classe energetica
Adeguare la propria abitazione agli standard richiesti non è un’impresa impossibile. Alcuni degli interventi più efficaci includono:
Isolamento termico: migliorare muri, tetti e pavimenti per ridurre la dispersione di calore;
Energia rinnovabile: installare pannelli solari o fotovoltaici per tagliare le emissioni e sfruttare incentivi statali;
Riscaldamento efficiente: sostituire impianti obsoleti con caldaie a condensazione o pompe di calore;
Infissi moderni: montare finestre con doppi vetri per migliorare l’efficienza termica.