La Commissione Europea, attraverso lo *State of the Energy Union Report 2024*, ha sottolineato la necessità di velocizzare gli interventi di riqualificazione energetica. Nonostante l’UE abbia ridotto il consumo di energia negli ultimi anni, il ritmo attuale non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030.
Nel 2022, l’Unione Europea ha mantenuto un trend decrescente nel consumo energetico, grazie anche agli sforzi collettivi intrapresi a seguito della crisi energetica innescata dalla guerra tra Russia e Ucraina. Tuttavia, per centrare l’obiettivo di riduzione del consumo energetico finale del 11,7% entro il 2030, sarà necessario intensificare ulteriormente le azioni di efficienza energetica.
Efficienza energetica: risultati attuali e prospettive future
Il rapporto evidenzia una situazione critica: la diminuzione del consumo energetico si attesta al 5,8%, un valore ben al di sotto del 11,7% previsto per il 2030. Questo significa che gli attuali sforzi non sono ancora sufficienti.
Nel 2022, il consumo energetico è calato di 19,6 Mtep (-7,5%) nel settore residenziale e di 8,7 Mtep (-6,7%) nei servizi rispetto all’anno precedente. Tuttavia, gran parte di questa riduzione è attribuibile a un inverno più mite e non a miglioramenti strutturali. È quindi evidente che la riqualificazione degli edifici e l’elettrificazione degli impianti di riscaldamento non sono ancora al passo con le necessità imposte dagli obiettivi climatici a lungo termine.
La sfida della ristrutturazione degli edifici
Uno degli obiettivi chiave della *Energy Performance of Buildings Directive* (EPBD) è ridurre drasticamente il consumo di energia negli edifici residenziali. Ogni Stato membro è chiamato a presentare un piano nazionale per raggiungere una riduzione del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, con l’obiettivo finale di azzerare le emissioni entro il 2050.
I Paesi potranno scegliere quali edifici ristrutturare prioritariamente, ma dovranno comunque ridurre il consumo energetico primario del 55% partendo dagli edifici con le peggiori prestazioni.
La situazione in Italia: numeri e sfide
In Italia, secondo dati ISTAT, 12 milioni su 14,4 milioni di edifici sono a uso residenziale (82%), mentre il 70% degli edifici si trova nelle classi energetiche peggiori (E, F, G), come indicato dal *Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023* di ENEA e CTI.
Alla luce di questi dati, l’invito della Commissione Europea a una rapida implementazione della Direttiva Green appare quanto mai urgente per l’Italia e altri Paesi membri, al fine di rispettare le scadenze per la decarbonizzazione del settore edilizio.