L’energia fotovoltaica si sta affermando come un elemento centrale per trasformare le abitazioni in case green, grazie anche all’utilizzo di crediti fiscali trasferibili. Un esempio concreto è stato il Superbonus 110%, che ha incentivato l’installazione di impianti fotovoltaici in Italia, con un incremento del 60% della potenza installata tra il 2021 e il 2023, passando da 13 a 21 GW. Questo risultato è stato ottenuto intervenendo solo su una piccola parte del patrimonio immobiliare, ma ha avuto un impatto rilevante in un contesto globale segnato dall’instabilità dei prezzi dell’energia, aggravata da conflitti internazionali come la guerra tra Russia e Ucraina.
Attualmente, in Italia, l’energia fotovoltaica copre il 12% della produzione totale di elettricità, secondo il Rapporto TERNA 2023. Nonostante la crescita delle rinnovabili, le fonti termiche producono ancora il 64% dell’energia elettrica del Paese. Per ribaltare questo equilibrio e aumentare la quota di rinnovabili, sarebbe necessario un incremento di 72.900 GWh annui di energia fotovoltaica, ottenibile installando ulteriori 72 GW di potenza. Si tratterebbe di un’operazione ambiziosa ma possibile, soprattutto considerando i risultati ottenuti con il Superbonus.
Intervenire su un numero maggiore di edifici, fino al 45% del patrimonio immobiliare, consentirebbe di aumentare la produzione fotovoltaica e migliorare l’efficienza energetica complessiva, limitando al contempo il consumo del territorio e favorendo i “prosumer”, ovvero i cittadini che producono e consumano energia. Tuttavia, la transizione energetica non è solo una questione tecnica, ma anche economica.
Il confronto tra i costi
Il confronto tra i costi di produrre energia con il gas e con il fotovoltaico è significativo: produrre 72.900 GWh annui con il gas costerebbe circa 3 miliardi di euro l’anno, per un totale di 75 miliardi in 25 anni. Al contrario, l’installazione di 72 GW di fotovoltaico richiederebbe un investimento simile, 72 miliardi di euro, con il vantaggio di ridurre la dipendenza dalle importazioni e le emissioni di CO2.
Gli incentivi fiscali sono fondamentali per accelerare questa trasformazione. Oggi, gli impianti fotovoltaici godono di una detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni. Tuttavia, se fossero considerati parte dell’efficientamento energetico, l’aliquota potrebbe salire al 65%. Un altro strumento importante è rappresentato dai crediti fiscali trasferibili, che permettono ai cittadini di cedere i propri crediti all’impresa installatrice, riducendo i costi dell’investimento. Questo meccanismo, già utilizzato con il Superbonus, potrebbe incentivare ulteriormente l’adozione del fotovoltaico su larga scala.
In questo scenario, il fotovoltaico non rappresenta solo una soluzione sostenibile, ma anche una leva per migliorare l’economia del Paese. Secondo la Banca d’Italia, per ogni 100 euro di detrazioni si genera un aumento del Pil pari a 100 euro, dimostrando che l’investimento nelle rinnovabili può essere una scelta vincente sotto molti punti di vista.