Il mercato energetico europeo continua a navigare tra alti e bassi, con i prezzi che hanno mostrato segni di ripresa a settembre dopo un’estate complessa. Tuttavia, l’avvicinarsi dell’inverno porta nuove incertezze, alimentate sia da fattori geopolitici che da variabili climatiche.
Europa pronta per l’inverno
Con i livelli di stoccaggio del gas in Europa vicini al 95%, il continente sembra ben preparato per affrontare la stagione fredda. La Norvegia ha completato la manutenzione delle infrastrutture energetiche, garantendo una ripresa delle esportazioni di gas. Anche l’offerta di gas naturale liquefatto (GNL) è abbondante, mentre la domanda globale continua a essere moderata, grazie al rallentamento economico in diverse regioni del mondo.
Tuttavia, le incertezze geopolitiche continuano a giocare un ruolo chiave. Il conflitto tra Russia e Ucraina mantiene alta l’attenzione sulla vulnerabilità delle infrastrutture energetiche, soprattutto quelle legate ai gasdotti. Al contempo, l’escalation della crisi in Medio Oriente pone nuove preoccupazioni, soprattutto per la sicurezza del canale di Suez, cruciale per le forniture di GNL verso l’Europa, e dello stretto di Hormuz, strategico per il commercio globale del gas.
I prezzi del gas
Nel contesto di settembre, i prezzi del gas si sono assestati intorno ai 40 €/MWh, mentre quelli dell’elettricità si sono collocati tra 115 e 120 €/MWh. Le quotazioni delle quote di emissione di CO2 sono scese a 60 €/ton, segno di un contesto di domanda debole e ampia offerta. Nonostante la momentanea stabilità dei prezzi, il futuro resta incerto: le tensioni internazionali, infatti, potrebbero far schizzare nuovamente i costi energetici, con effetti diretti sulle imprese e sui consumatori europei.