Riqualificare un immobile dal punto di vista energetico si rivela un’operazione vantaggiosa, capace di ripagarsi attraverso l’aumento del valore di mercato dell’edificio, anche senza particolari agevolazioni fiscali. Secondo il Rapporto sulle Certificazioni Energetiche redatto dall’ENEA, ben il 55% delle abitazioni italiane appartiene alle classi energetiche più basse, F e G, mentre soltanto il 12% raggiunge la classe A, la più efficiente.
Il valore degli immobili e l’efficienza energetica
Ma qual è l’impatto reale della classe energetica sul prezzo delle abitazioni? Secondo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), la differenza può essere significativa al punto da coprire i costi della riqualificazione energetica. Nella Relazione sulla situazione energetica nazionale, il MASE ha rilevato che gli immobili in classe A possono raggiungere un sovrapprezzo che varia dal 7% al 45%, a seconda della zona di vendita.
Criteri per misurare l’efficienza energetica
L’efficienza energetica di un’abitazione è determinata dall’indice di prestazione energetica, che quantifica il consumo energetico annuo necessario per garantire servizi fondamentali come riscaldamento, raffrescamento, acqua calda e illuminazione. Questo valore dipende dalle caratteristiche strutturali dell’immobile e dalla sua posizione climatica. La Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici richiede una riduzione del 16% dei consumi entro il 2030, spingendo verso interventi di riqualificazione sempre più profondi. Tuttavia, la riduzione degli incentivi ha rallentato il ritmo delle ristrutturazioni.
Effetti economici della classe energetica
Uno studio su immobili in vendita tra il 2018 e il 2022 ha mostrato che il 65% delle case appartiene alle classi F e G, mentre solo il 10% rientra in classe A. Le abitazioni più efficienti presentano un aumento di valore che può raggiungere il 25% rispetto a quelle meno performanti. La differenza di prezzo è più evidente nelle regioni più fredde, dove i lavori di miglioramento energetico risultano più costosi, ma generano risparmi più significativi.
Incentivi limitati, ma efficaci
Secondo il MASE, gli incentivi fiscali dovrebbero coprire solo una parte delle spese per la riqualificazione energetica, poiché il mercato immobiliare già riflette nei prezzi una parte dei benefici economici derivanti da tali interventi. Il maggior valore attribuito alle abitazioni più efficienti può quindi essere un incentivo sufficiente per le famiglie a investire nella riqualificazione, soprattutto se non gravate da eccessivi vincoli finanziari.