Di recente, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che i proprietari di immobili che hanno usufruito del Superbonus 110% devono aggiornare i dati catastali dei loro immobili, evidenziando che verranno effettuati controlli. Giorgetti ha sottolineato che, se le modifiche non verranno comunicate, potrebbero esserci conseguenze fiscali a favore dei Comuni. Questo ha generato preoccupazione tra i proprietari, poiché la revisione delle rendite catastali, legata agli interventi di miglioramento dell’immobile, potrebbe comportare un aumento delle imposte come l’IMU, la tassa sui rifiuti e altre tasse legate alla proprietà.
Rischio di aumento delle tasse
Il valore catastale di un immobile ha un peso rilevante sul calcolo di imposte come l’Imu per le seconde case e la tassa sui rifiuti per tutte le abitazioni. Un aumento della rendita catastale potrebbe derivare da interventi di ristrutturazione che migliorano la classe e la categoria dell’immobile. Questo aumento incide non solo sulle tasse locali, ma anche sulle imposte di successione e di registro.
La rendita catastale si determina considerando fattori come la classe dell’immobile, il numero di vani e la posizione. Le abitazioni situate in centro, per esempio, hanno una rendita più alta rispetto a quelle periferiche. Secondo alcune stime, un aumento di una classe può far crescere la rendita catastale di circa il 18%, mentre con due classi l’aumento può superare il 35%.
Esempi di rialzi delle rendite
Nelle grandi città come Roma e Milano, l’aumento di una classe può far salire la rendita catastale del 16-18%, con un rialzo che può arrivare al 30% in caso di due scatti. A Roma, ad esempio, una casa popolare di classe A4 con sei vani catastali potrebbe vedere la sua rendita passare da 759 euro a 883 euro con un solo aumento di classe, e a 1.038 euro con due. A Milano, una situazione simile vedrebbe la rendita salire da 604 euro a 712 euro (+18%) e a 836 euro con due scatti.
Anche nelle città più piccole, gli aumenti sono significativi. A Caserta, per esempio, una casa A4 con sei vani vedrebbe un incremento del 20%, passando da 309,84 euro a 371,82 euro, con un incremento del 40% nel caso di due classi.
Obblighi di comunicazione e controlli
Le variazioni catastali devono essere segnalate entro 30 giorni dal termine dei lavori di ristrutturazione. Il direttore dei lavori ha il compito di presentare la documentazione necessaria che dimostri l’avvenuta modifica, oppure certificare che l’intervento non ha avuto impatto sul classamento dell’immobile.
L’Agenzia delle Entrate, inoltre, può richiedere informazioni ai proprietari riguardo i miglioramenti effettuati sugli immobili. Questi controlli, legati all’utilizzo del Superbonus, potrebbero portare a una rivalutazione della categoria catastale e, quindi, a un incremento della tassazione.
In conclusione, chi ha effettuato lavori di ristrutturazione grazie al Superbonus deve prestare particolare attenzione agli obblighi catastali, onde evitare sorprese fiscali legate all’aumento delle rendite e, di conseguenza, delle tasse.